Il web è un incubo?
Internet ha rivoluzionato il modo di fare comunicazione e pubblicità.
Il web marketing e lo sviluppo delle tecnologie on line, se progettati e gestiti in modo strategico, forniscono nuovi canali per accrescere e valorizzare il proprio business.
Siti web, profili e pagine nei social network sono diventati strumenti di partecipazione che coinvolgono le persone e le rendono protagoniste dei valori che si creano intorno a brand, servizi e prodotti.
Headlive è una realtà professionale formata da specialisti in grado di aiutarti a sviluppare le potenzialità dell’ “internet marketing”:
AUMENTANDO la visibilità nei motori di ricerca attraverso le attività di SEO.
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ACCRESCENDO l’interesse intorno al tuo business coinvolgendo le persone in maniera diretta attraverso una gestione strategica di social network e blog.
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MONITORANDO flussi e reazioni del mondo web in relazione alle tue azioni attraverso specifici sistemi di analisi.
CREANDO sitiweb, blog, ecommerce d’avanguardia con una comunicazione che risponde alla finalità del tuo business!
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Combatti i tuoi incubi, affidati a noi!
myCloud: un modo di intendere il Cloud, un modo di intendere innovazione
Headlive lancia nel mercato il suo progetto di “nuvola” in partnership con aziende del territorio che credono nell’innovazione. Il progetto consiste nel promuovere il binomio Clouding-Open Source. Un pannello web di servizi Open condivisi, dedicati alle PMI. Le Key-words che guidano il progetto sono: cambiamento e interoperabilità. Sono, infatti, almeno due gli aspetti salienti di questa’iniziativa: economicità e un modo nuovo di concepire i servizi IT. Il Clouding permette alle aziende di risparmiare notevoli costi di infrastrutture, di back-up, di sicurezza del dato, di aggiornamento licenze software (solo per fare alcuni esempi) in base al semplice assioma: “paghi ciò che usi”. Headlive mette a disposizione il proprio Data Center per tutte le esigenze Multi-Tenancy, configurando le proprie macchine virtuali in base alle esigenze di ogni singolo cliente. Ma Headlive ha ben compreso che la portata rivoluzionaria del Clouding non riguarda meramente aspetti tecnologici. Attraverso il concetto sopra accennato di interoperabilità Headlive intende promuovere un diverso approccio alla cultura del “dato”, sia in termini di sicurezza, sia in termini di gestione. Un esempio pratico: “remotizzare” tutta una serie di funzioni (dal centralino telefonico alle attività di back-office, alla fatturazione attiva e passiva, all’archiviazione dei dati) è una strategia vincente portata avanti da un team in grado di “sollevare” le aziende da compiti gravosi in termini di costi e di competenze (quante PMI sanno sfruttare appieno le potenzialità di costosissimi gestionali? Quante aziende non rinnovano le licenze degli stessi in mancanza di personale adeguato?...). Vuoi saperne di più su myCloud? Perché non ci contatti?
Add a commentLa Regione Toscana “premia” il progetto social e-commerce di Headlive
La Regione Toscana ha ammesso in graduatoria (Bando POR CReO, linea 1.3b) - e approvato un finanziamento complessivo pari all’80% del costo totale del progetto - la Trend go srl, una dinamica PMI del territorio toscano. Il progetto, a cura di Headlive, concerne la realizzazione di un social e-commerce dedicato al Preppy Style Made in Italy: Andy Rishardson. Il Fashion brand, realizzato da un giovane ed interessante designer, che si sta affacciando alla ribalta internazionale della moda e conquistando un pubblico sempre più vasto di estimatori. Alla realizzazione del progetto partecipano, oltre al team di Headlive, la dottoressa Micaela Surchi, ricercatrice dell’Università di Firenze – Scuola di Scienze Aziendali - ed un Temporary Manager indicato dalla Regione Toscana (linea di intervento 1.2) che si occupa in modo specifico dell’internazionalizzazione del brand. Il progetto prevede la realizzazione di un’innovativa piattaforma e-commerce di Social Media Marketing e Community Management, cioè totalmente integrata con i social network. È il primo Case-history dell’iniziativa di Headlive dedicata ai “Brands emergenti” (vedi notizia pubblicata sul blog), alla quale hanno recentemente aderito altri brand come Clotilde e Mercantia. Se vuoi saperne di più e capire se la tua azienda può essere il prossimo caso di successo, non devi far altro che contattarci. Ricorda che il primo step (analisi, consulenza e realizzazione di un progetto personalizzato) è totalmente gratuito. Headlive ti seguirà in ogni fase, dall’ideazione del progetto alla presentazione della domanda di finanziamento, alla realizzazione e conseguimento degli obiettivi di business prefissati, con un team di consulenti e di tecnici che ha a cuore il tuo successo!
Add a commentFino ad oggi abbiamo considerato il branding come un processo tutto interno all’impresa.
L’impresa, dopo una accurata analisi del mercato, ha sempre “auto-definito” il proprio posizionamento strategico/valoriale e costruito un piano di marketing finalizzato a coinvolgere direttamente il consumatore. Il consumatore, all’interno di questo processo, ha svolto e continua a svolgere un ruolo passivo. Il brand, in questa prospettiva, non rappresenta altro che un layer di servizio a supporto del prodotto. Un qualcosa di preconfezionato, che il consumatore acquista e paga insieme al prodotto. Lo sviluppo del web ha rovesciato i termini di questo gioco; perché il branding è un processo sempre più esterno all’impresa. Un processo quindi che l’impresa può solo tentare di governare, ma non gestire e controllare completamente per il seguente motivo: il cambiamento in corso nei comportamenti dei consumatori. Il consumo è sempre meno motivato da fattori di status e sempre più da ragioni identitarie. Questo significa che il processo d’acquisto avviene più per dimostrare ciò che sono e ciò in cui credo, piuttosto che lo status a cui vorrei appartenere. Il brand, tende a divenire strumento attraverso cui costruiamo relazioni con chi come noi si identifica con determinati valori. L’unica cosa che può fare l’impresa è tentare di dare un imprinting forte al proprio brand al fine di selezionare sia al proprio interno – dipendenti, fornitori e così via – che al proprio esterno, persone che si identifichino con il sistema di valori che l’impresa condivide e si propone di promuovere e diffondere.
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